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Per Noi, non cambiato niente

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Brillano gli occhi chiari di ricordo

se mi chinassi verso la fotografia

li sparpaglierei come lucciole sottili
alla fine dell'estate

che s'addormenta sotto l'albero del tasso
con le braccia lungo i fianchi. Lei risale

tenendosi alla vita un mezzo giro

su se stessa

col battacchio della ciotola fa il suono
e mentre dura a lungo sta sospesa
con fatica, con fatica estrema
sollevando un ramo  innominabile
quando tocca terra ed è già tutto

in piena luce nel suo pettoscuro

a coprire generazioni di dolore

una pressione che la sfonda

sullo sterno

una fitta lenta  nel diaframma

ferma il mondo

con  l’aiuto di nessuno-  dove viene

con la neve che si ferma, che s'allenta
con la pena -ancora viva-

succhia il verde ultimo di vita

come fosse un albero la cima

 

non è più dato piangere sull'urna

della sera

si sono fatti segni di una ruggine
che delineano un sorriso in fondo al cerchio

e due  viti sopra i bordi nel risplendere
sembrano i suoi occhi che si  vedono..

sfioro quella madre che contiene
otto ninive scritte con la cenere
i suoi gioielli ancora dentro, una magia

fa vacillare  in tempo

                                  il tempo

facendosi di carne tra le dita

finchè le mani passano. a far male

un'altra volta

leggera come un'anima

la tocco

come se avesse della vita adesso

deciso  il perchè si muore

dove finisce il suono nella ciotola


è l'ora del mio passo che la porta

al punto in alto  della prima luce

io mi abituo al buio che ricavo

nel rosso della gola fino a sera

quando un gesto nuovo si propaga

e vi immerge profondo il suo sorriso

per Noi, non è cambiato niente.

 

 

 

  Cristina Bizzarri - 28/09/2013 15:42:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Questa tua capacità di portare " fino oltre al fondo delle cose" il sentire, fino a fare a meno dei confini che la vita assegna - e dare al cervello, ai sensi, altre possibilità, altra poesia.

 quattrostraccisullapelle - 27/09/2013 21:39:00 [ leggi altri commenti di quattrostraccisullapelle » ]

Quello che mi rimane, quello più prezioso, è il sangue dell’anima, ché certe poesie non sono solo figlie dell’arte, ma patimento profondo del cuore.

Grazie, Amina, fai chiari gli occhi per donarci brillii di luce.

 amina narimi - 27/09/2013 21:13:00 [ leggi altri commenti di amina narimi » ]

@ Loredana Grazie, mi sei sempre vicina E’ preziosa la tua presenza..grazie

@Franca...con l’handalusia dentro il cuore

"Con un grido che, adesso, balza fuori"
l’emozione che mi doni nella gola
"Dalla tua bocca con la mia bocca lo raccolgo
In comunione d’anima e d’amore"
allarghi questo mistero dove vanno a finire le cose
nella conca dei colori, quella stanza delle "tre pere notturne prima del sonno"
"Era già sera"- anche qui, quando recitavo "quella" canzone nella sua lingua natale e di fronte alla tua forza resto muta nel suono dentro che torna
C’è salvezza in Tortorici e in tutti i Tortorici al mondo
quanta persuasione nell’Amore ci fa sopravvivere al dramma:
l’Eredità_Prima di tutto l’Amato delle nostre madri :
"Ma tu, madre, ormai sei al di là di questo buio
Dove ancora più in alto incombe un baratro attraversato
Da un eterno ronzio di pianeti girovaghi
E da piccoli gridi di stelle
Ed io, qui, ho appreso che soltanto il sonno ed il sogno
Sono i nostri magnifici doni"

Franca...sapessi quanto riempiono di chiaro agli occhi
l’urna delle mie ossa i Tuoi versi!
nella piaga luminosa una ferita battuta dalla luce
che germoglia illuminando il male....per la Vita
afferrando il dolore
"e torcerlo fino in fondo per rinverdire il giardino e ancora: Le mie parole
Sono nate tutte dall’amore più grande e negato"

Hai generato un’altravolta tua Madre, l’hai fatta di carne con le parole, rimessa al mondo dell’amore
Un origami che dondola sopra le nostre stanze
quando il sonno ci prende e ci porta con Loro
Hai attraversato il tempo dove sei più grande di Lei: Bellissima

"Le farfalle notturne sugli occhi
Ci addormentavamo sognando di essere là
Prima del mondo"

"Ora ho voglia di stendermi sotto i tuoi libri"

Sì, mi hanno emozionata tanto da trascriverti sul mio libro più bello di carta..
Grazie persempre

 Franca Alaimo - 27/09/2013 17:54:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Con bellissime, dolorose immagini, Amina racconta la morte della madre e il paesaggio e i gesti e i suoni che l’accompagnarono, gli stessi irrimediabilmente incisi nella memoria. Ma la poesia opera dei ricami di sillabe sulle ferite e le crepe più profonde, le sutura con la bellezza, e anche una morte finisce con l’assumere una grandezza
solenne nel farsi disegno mirabile di un destino unico, e segno d’amore per sempre tracciato. Amina, leggi per favore le poesie che chiudono la recensione di Roberto Maggiani al mio libro su mia madre.
E poi dimmi se ti hanno emozionata.

 Loredana Savelli - 27/09/2013 07:33:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

La leggo col fiato sospeso e mi figuro la scena, da te tante volte rivissuta come un doloroso rosario o un’apparizione che non ti abbandona.

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